Demolire un mito
Benvenuto.
Eccoci qui in questa seconda puntata dei “I Miti del Marketing“.
Oggi, come consuetudine, abbattiamo un secondo pilastro del marketing che sta distruggendo il settore e tante aziende italiane.
E visto che si tratta di un tema a cui sono molto legato, voglio essere più schietto possibile.
In questo articolo trattiamo la figura del copywriter.
In Italia è una professione ancora poco conosciuta e nell’ultimo anno ha avuto un boom di richieste e di conseguenza sono nati tantissimi nuovi professionisti.
Di conseguenza c’è un marasma di confusione generale a riguardo…
Siccome si tratta della professione che svolgo da diversi anni, ho qualche una voce in capitolo.
Per questo voglio difenderla a spada tratta davanti a tutti quelli che ne infangano il buon nome.
Non mi aspetto gli applausi, ma la tua attenzione per due minuti.
L’articolo che stai per leggere ti darà un’idea chiara di chi è il copywriter, cosa fa e come può renderti più ricco di quanto tu sia oggi.
Due minuti di sana lettura per un futuro di successo.
Se già sai chi è e quanto può essere utile un copywriter, ti riserverò delle ottime informazioni esclusive che solo un interno del settore può conoscere.
Solo notizie di nicchia.
Chi è il Copwriter e quali problemi porta al tuo business
Breve introduzione della figura del copywriter.
Se ti senti un esperto, puoi saltare questa sezione… (Mi sto mordendo la lingua sappilo).
Nel dizionario, il copywriter è la persona che scrive tutte le parole della pubblicità (testi per annunci stampa, affissione, radio comunicati e telecomunicati, ecc… ecc…).
Questa professione è nata quando ha iniziato a crescere la domanda di pubblicità, principalmente nell ‘900 e dopo la seconda guerra mondiale, sopratutto in America.
Normalmente il copywriter lavora all’interno di un’agenzia pubblicitaria e insieme al direttore artistico forma la coppia creativa. Entrambi erano sottoposti al direttore creativo.
Con l’avvento di Internet il ruolo del copywriter nel mondo della comunicazione si è ulteriormente specializzato, trovando ampio spazio autonomo nel processo di content management, cioè la creazione di contenuti “scritti” per il web.
Da pochi anni in Italia la figura del copywriter ha preso sempre più piede per la maggiore richiesta di contenuti da spendere nei social, blog e web in generale.
Le sponsorizzate online richiedono un testo per l’acquisizione dell’utente.
Gli articoli per il blog, richiedono un testo per mostrarlo agli utenti.
Le email, per le campagne di email marketing, richiedono un testo.
Le pubblicità, quelle classiche, richiedono un testo.
Le parole pronunciate nei video richiedono un testo.
Per questo motivo all’imprenditore occorre una persona dedicata che si occupi di creare i testi per il suo business.
Senza contenuti online oggi è difficile essere visibili dai potenziali clienti, infatti le grandi aziende stanno gradualmente aumentando gli investimenti e la loro presenza online.
Out of sight, out of mind…
Il vero copywriter ha il dovere di creare i migliori testi per il business.
Tutti i copywriter sono uguali? Decisamente NO.
La confusione crea pregiudizi.
Per un imprenditore con un business a una prima digitalizzazione, affacciato all’online da pochi anni e poca conoscenza della figura potranno sembrare tutti uguali i copywriter.
Infatti TUTTI fanno la stessa cosa, scrivere testi.
Il vantaggio ingiusto di alcuni imprenditori è avere al proprio fianco i veri copywriter.
Mastini in grado di creare i migliori pezzi di copy.
(Il Copy è la parola comune per indicare i testi scritti dal copywriter)
Peccato che il mare sia pieno di pesci che non sanno di essere pesci.
Perché nessuno glielo ha detto…
I pochi enti di formazione, corsi online e scuole in generale si dimenticano sempre d’insegnare che il copywriter prima di tutto sta creando testi per vendere.
La scuola di pensiero che sta indottrinando centinaia d’italiani ha preso una brutta piega e viene proposta all’insegna di questo grido di battaglia:
“Scrivi perché sei creativo“
La creatività è facile, tutti possono essere creativi e tutti sanno mettere due parole di fila per creare un testo in italiano.
Ecco la spiegazione del baby boom di nascite di nuovi copywriter in Italia negli ultimi anni.
I formatori sono molto felici di avere un ampio pubblico a cui promuovere la figura del copywriter a portata di tutti perché porterà le persone a essere disposti a comprare i loro corsi.
Un piccolo sotterfugio per vendere formazione…
In verità, il copywriter ha poco a che fare con la creatività.
Come spiega l’origine stessa della professione, il copywriter è a tutti gli effetti un venditore.
Crea pubblicità, crea testi per vendere.
I testi devono convertire il potenziale cliente, spingerlo a fare un azione che si tramuterà in ritorni economici per l’imprenditore.
In Italia, il venditore è ancora una figura con dei grossi pregiudizi negativi.
Secondo la media, essere un venditore è sinonimo di truffatore.
Sappiamo entrambi che in verità non è cosi.
Per chi vende corsi di formazione, presentare il copywriter come un venditore può essere contro produttivo, fa calare le vendite dei corsi, molte persone non vogliono essere dei venditori, preferiscono di gran lunga essere dei scrittori digitali armati di creatività.
Prevedo un gran numero di giovani professionisti che nei prossimi anni cambieranno lavoro.
Questa è l’unica verità.
Il copywriter scrive per vendere, scrive perché utilizza le parole per vendere.
(La creatività è l’ultima cosa a cui pensa nella sua mente perché si basa su solidi pilastri del marketing e della vendita).
La maggior parte dei professionisti che si definiscono copywriter ma non hanno esperienza come venditore. LORO NON SONO COPYWRITER.
Possono definirsi articolisti, creativi, scrittori ma LORO NON SONO COPYWRITER.
Come un copywriter può aiutarti a pescare i clienti migliori
Lorenzo Billio
Copywriter – BillionerAds.com
P.S.
Voglio assicurati che tu abbia i giusti professionisti al tuo fianco quando vorrai avviare nuove azioni di marketing per aumentare le vendite.
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